Donne ai vertici: una leadership inclusiva
Esperienze e idee a confronto nel partecipato seminario organizzato da Esac Formazione-Confcommercio al quale ha preso parte un ricco e qualificato parterre di relatori
“Cosa serve per affermare una leadership femminile?”. È questa domanda cruciale – di interesse sociale, economico, politico e culturale – che ha stimolato gli interventi e le testimonianze di un numeroso e qualificato parterre di relatori che hanno partecipato al seminario sul tema lunedì 23 ottobre 2023, a Palazzo Cordellina di Vicenza, dando voce a donne e uomini impegnati, nel loro quotidiano, a coltivare la leadership femminile e a promuoverne l’esercizio nei diversi contesti.
L’evento ha dato ufficialmente il via agli interventi del progetto “Una stanza tutta per sé: spazi fisici, culturali ed economici per lo sviluppo e la valorizzazione della leadership femminile”, di cui Esac Formazione – Confcommercio Vicenza è capofila di un’estesa rete di partner che, oltre a condividerne le finalità, opererà sul territorio provinciale per raggiungere gli obiettivi del progetto.
L’insieme di attività e collaborazioni, che da qui ai prossimi 18 mesi verranno messe in campo, ha lo scopo di contribuire alla diminuzione del gap di genere e di sviluppare le opportunità di accesso delle donne ai ruoli apicali, sia nella società che nel mondo del lavoro.
Destinatari finali dei vari interventi sono le donne disoccupate/inattive; le donne occupate, anche libere professioniste, lavoratrici autonome e studentesse, ma sono altresì invitati a partecipare ai vari workshop, seminari, attività formative, coaching individuali (tutti gratuiti), anche studenti, insegnanti, lavoratori e donne e uomini impegnati in attività di cura e in nuove forme di lavoro family friendly.
“UNA DONNA DEVE AVERE SOLDI, CIBO ADEGUATO E UNA STANZA TUTTA PER SE’ PER POTER SCRIVERE”- VIRGINIA WOOLF ottobre 1928
Il principio di Virgina Woolf, da cui prende ispirazione il progetto, è ancora validissimo e sul tema della leadership femminile c’è ancora molto da lavorare. Il seminario è servito per tracciare una direttrice. Ad aprire i lavori della giornata, stimolando riflessioni anche per i successivi interventi, sono stati l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro, pari opportunità della Regione del Veneto Elena Donazzan; Isabella Sala, vicesindaca e assessore alle risorse economiche, al lavoro e alle pari opportunità del Comune di Vicenza; Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza.
L’assessore regionale Donazzan ha affermato come il progetto di Esac “Una Stanza tutta per sé” sia finanziato dalla Regione, che ne condivide gli obiettivi, tramite i fondi europei della direttiva “P.A.R.I. – Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere”, non escludendo che se funzioneranno i vari interventi potrebbero divenire strutturali. “Si tratta di un intervento di grande portata, che prevede attività e collaborazioni al fine di sviluppare le opportunità di accesso delle donne ai ruoli apicali, sia nel mondo del lavoro che in generale nella società. Credo molto nelle potenzialità delle donne e seguirò con attenzione gli esiti di questo progetto”, ha sottolineato l’assessore, ricordando come “in gioco” ci sia l’obiettivo di migliorare l’occupabilità femminile, “uno dei pochi indicatori – ha detto – dove il Veneto non eccelle. C’è ancora – ha aggiunto – troppo divario tra occupazione maschile e feminile, ci sono donne che interrompono la propria carriera e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro deve essere migliorata. Con questo stimolo abbiamo sollecitato, nel nostro Avviso, una progettualità che fosse innovativa e che costruisse reti di accompagnamento nei servizi e nella crescita delle persone e in tal senso questo progetto è stato giudicato capace di colpire questi obiettivi . La vicesindaca di Vicenza Sala si è soffermata sull’importanza di agire sul territorio facendo rete, sia per amplificare la portata dell’azione, sia per raggiungere risultati effettivi di contrasto alla disparità di genere: “Lavoraremo in particolare. come Amministrazione, nella Consulta per le politiche di genere – ha detto- , dove sono presenti le parti sociali e le associazioni che si occupano di politiche di genere: questo è il luogo dove faremo molte sinergie per amplificare quelli che sono i possibili risultati del progetto, che spero siano allo stesso tempo culturali e concreti”. Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza, ha ricordato come in un contesto che vede un divario tra uomini e donne che lavorano dell’11% a livello europeo e del 20% in Italia, il settore rappresentato da Confcommercio, ossia il terziario di mercato, occupi il 75% delle donne che lavorano alle dipendenze a tempo indeterminato.Su 100 occupati dipendenti nei servizi, 51 sono donne, mentre su 100 occupati dipendenti nell’industria e nelle banche solo 27 sono donne. “Il Terziario di mercato – ha sottolineato – è un settore importante per le donne e le donne sono importanti per il Terziario di mercato.
PRIMO FOCUS : ISTRUZIONE, FORMAZIONE, POLITICA E VOLONTARIATO
Tiziana Lippiello, Giustina Mistrello Destro, Sara Patrizi, Elena Appiani
Come spiegato dalla responsabile di Esac Formazione, Sara Patrizi, all’inizio del progetto sono state individuate cinque “stanze”, che corrispondono a ciò di cui le donne hanno bisogno per coltivare la leadership: competenze, cultura (azioni di genere), economia (indipendenza finanziaria), confini (prospettive verso nuovi orizzonti) e networking. Sono questi gli ambiti nei quali si attiveranno i 55 interventi previsti. “Siamo partiti da scuola e famiglie, perché la leadership va allenata già da lì” ha detto Patrizi, elencando le prime mosse del progetto. “L’Università di Venezia Cà Foscari – ha affermato la rettrice Tiziana Lippiello – svilupperà, attraverso le due borse di ricerca offerte dal progetto, una mappatura dei modelli positivi nelle aziende vicentine e una, invece, per monitorare gli esiti del progetto. Ma l’università – ha evidenziato Lippiello – fa la sua parte anche sostenendo le ricercatrici nel momento della maternità”. La rettrice ha quindi ben sintetizzato quanto emerso anche in altri interventi: “C’è ancora molto da fare nel nostro Paese nella consapevolezza delle implicazioni della leadership femminile: una donna che si mette in gioco nella leadership deve darsi da fare molto più di un uomo, deve essere molto preparata, deve avere le softs skills che sono richieste oggi, ma deve soprattutto dimostrare che la leadership gentile, come viene chiamata, è autorevole tanto quanto la leadership autoritaria”. Sulla collaborazione e coinvolgimento di tutti, si è espressa anche Giustina Destro, portando la propria esperienza di deputata, di prima donna sindaco del comune di Padova, ora responsabile per il Nord Est della Fondazione Bellisario e presidente di VIMM, l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare. “Nella vita – ha detto – ciascuno deve essere consapevole delle proprie capacità e del fatto che si deve sempre imparare. Oggi la competizione è forte e le donne hanno dimostrato la loro competenza e come, collaborando con gli uomini, si valorizzino entrambi”. Giustina Destro ha voluto anche evidenziare quali sono oggi “i 5 punti cardine che devono essere presenti in una donna per crescere e per arrivare a ruoli di responsabilità: la professionalità, la serietà, l’etica, la generosità e poi la coerenza”; punti che valgono anche per gli uomini, ovviamente, ma che pesano ancor più in particolare per le donne..
“Il mondo del volontariato è coinvolto nelle pari opportunità ed è impegnato a trasmettere modelli positivi – ha affermato Elena Appiani, fouder Rete 33 e past director di Lions Clubs International – Ognuno di noi, indipendentemente dal genere, deve essere la chiave del cambiamento e ispirare gli altri a fare di più e meglio”. Per Appiani “uno dei problemi che le donne sempre hanno nei confronti dei ruoli di leadership, o comunque del modo di proporsi, è quello di avere la sensazione di non essere sufficientemente adeguate: quindi dobbiamo lavorare in primis sulla leadership, che sia diffusa, condivisa e soprattutto non dobbiamo lavorare in modo esclusivo con le donne ma, insieme, donne e uomini, perchè questo fa il vero gender balance”.
SECONDO FOCUS: IMPRESE, MERCATO DEL LAVORO E CRESCITA SOSTENIBILE PER IL PAESE
Luigi Filomena, Marialaura Agosta, Alessandra Scapin, Eugenio Adamo
Il secondo focus della giornata ha affrontato il tema dal punto di vista delle imprese e del mercato del lavoro. Ad aprire la discussione, Luigi Filomena, che ricopre la carica di Business Development dell’Adriano Olivetti Leadership Institute, il primo centro italiano di formazione, ricerca e pratica sulla leadership. Dal suo intervento è emersa la forza della cura come energia fondamentale per la trasformazione delle organizzazioni e l’importanza di sviluppare una leadership adattiva, che vede nella comunità l’unità di misura dell’azione della leadership; una comunità che prende coscienza dell’urgenza di intervenire sulle proprie sfide di cambiamento e di superare le resistenze che vi sono connesse. Da dove partire in questo percorso? Uno spunto ce lo dà, per Filomena, l’etimologia della parola leadership che deriva dall’indoeuropeo leit, che significa da un lato “stare davanti” e dunque vedere per primo e guidare, ma anche “pericolo”, perché è chiaro che il lavoro di leadership porta anche scontento, crea resistenze, rischia di aprire ferite. Capire questo doppio aspetto del leader riesce a orientare l’azione, muovendosi attraverso piccoli esperimenti di cambiamento con un movimento che deve mettere assieme conservazione e ripensamento.
Marialuisa Agosta, HR Business Partner & Internal Communication manager di Danone, nonché coautrice del libro “Il congedo originale” ha volute focalizzare il suo intervento sugli strumenti che le aziende hanno a disposizione per favorire la leadership femminile, portando l’esempio di quanto fatto in Danone Italia, dove si è sviluppata una Parental Policy poi adottata da tutte le filiali mondiali della multinazionale. Si sono introdotte così 10 regole a supporto della genitorialità, molte delle quali a costo zero per le imprese (“non pensiate che certe cose le possa fare solo Danone perché ha i mezzi: molto si può fare anche senza grandi aggravi di spesa” ha detto), come ad esempio quella di ascoltare le neo madri (e i neo-padri) al loro rientro dal congedo parentale per capire come cambia il loro rapporto verso la carriera dopo essere diventati genitori. Ed ora si sta lavorando anche ad una “Caregiver Policy” per supportare chi deve assistere anziani o disabili. Agosta ha poi sottolineato anche l’importanza di “misurare” gli impatti delle proprie politiche di supporto alla genitorialità e in generale all’inclusione “Bisogna partire dai piccoli interventi concreti e misurarne i risultati per poi fare passi successivi”. E tra i Kpi misurati da Danone Italia ci sono quelli, ad esempio, del tasso di abbandono del posto di lavoro da parte delle madri o del tasso di utilizzo del congedo parentale da parte dei padri. Secondo Agosta investire in politiche inclusive e in welfare può avere un impatto economico, certo, ma il ritorno in termini di engagement del personale ripaga.
La parola è passata poi ad Alessandra Scapin, Direttrice marketing & comunicazione di IMG SPA, che ha raccontato la sua esperienza di giovane donna arrivata molto presto a posizioni di leadership. Giovane sì, ma con alle spalle incarichi importanti in varie settori e in contesti multinazionali “che mi hanno permesso di capire che tipo di leader donna non volevo essere” ha sottolineato. E la prima “lezione” appresa è stata quella di “comportarsi, appunto, come una donna e non emulare la leadership maschile”, perché leadership è apertura ed inclusività e non ha nulla a che fare con il solo potere. “Le donne sono empatia e capacità di avere una visione di dettaglio, mentre spesso gli uomini hanno una buona visione generale”, dunque anziché mettere in contrasto queste due differenti leadership? Secondo Scapin un’azienda può avere ottimi risultati nel cercare la loro integrazione.
Infine Eugenio Adamo, direttore generale Banca delle Terre Venete ha sottolineato come “uno sviluppo sostenibile e responsabile, capace di creare valore sociale, non può che passare dall’inclusività e dal favorire la parità di genere” e in questo senso ha evidenziato quali passi ha compiuto Banca delle Terre Venete in questo percorso: l’attenzione ai percorsi di carriera; il favorire part-time e smart working per una migliore conciliazione famiglia-lavoro (47 beneficiarie su 210 dipendenti donne); l’impegno nella formazione sulla leadership femminile per una maggiore consapevolezza del talento delle donne che ha visto, nel 2023, 4 intere giornate di training che hanno coinvolto 34 colleghe. E poi l’avvio del percorso per la Certificazione del Sistema di Gestione della Parità di Genere, con un piano di azione triennale, volto al miglioramento continuo, con misurazione annuale dei risultati. I vantaggi? Per Adamo sono quelli di contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, condividendo le best practice in ambito di pari opportunità; una migliore reputazione aziendale che accresce l’attrattività dei talenti: un miglioramento atteso dei risultati economici nel medio-lungo periodo e la possibilità di usufruire di sgravi contributivi.
Un esempio concreto, dunque, di come la sostenibilità sociale, alla quale rimandano tutte le azioni a favore dell’inclusività e della genitorialità, possa essere coniugata con la sostenibilità economica: per fare il bene delle persone e contemporaneamente il bene delle imprese.