Il progetto “Una Stanza” sempre più in rete
Uno stimolante incontro tra i partner di rete ha messo le basi per rafforzare la collaborazione presente e futura
Uno stimolante incontro tra i partner di rete ha messo le basi per rafforzare la collaborazione presente e futura
I partner di rete di “Una Stanza tutta per sé: spazi fisici, culturali ed economici per lo sviluppo e la valorizzazione della leadership femminile” si sono ritrovati lo scorso 3 giugno al Centro Formazione Esac per fare il punto sull’avanzamento del progetto e per stringere ancor più una collaborazione mirata ad accrescere l’impatto delle azioni formative sul territorio.
Sara Patrizi, responsabile di Esac Formazione, ente capofila, e la progettista Caterina Doni hanno così accolto, nella sala convegni del centro, le realtà che hanno risposto alla “chiamata” diffusa a tutti i 51 componenti della partnership. Presenti uno o più rappresentanti di Comune di Vicenza, IPA Alto Vicentino, Camera di Commercio di Vicenza, Confartigianato Vicenza, Confcommercio Vicenza, Filcams CGIL Vicenza, Associazione. Donna chiama Donna, Soroptimist. E inoltre l’IIS Almerico Da Schio, che è stato uno dei destinatari degli interventi mirati al mondo della scuola.
Va detto che solitamente, quando vengono finanziati da parte della Regione i progetti formativi a valere sul Fondo Sociale Europeo, spesso i partner di rete si sentono coinvolti in un’ottica di condivisione degli obiettivi generali e nulla più; in questo caso, invece, ci troviamo di fronte ad una sfida nuova, come ha spiegato Sara Patrizi: “l’ambizione di questo progetto non è semplicemente quella di offrire formazione su temi importanti come quelli della leadership femminile, legando l’operatività alle risorse economiche disponibili. Qui c’è molto di più: si vuole creare una rete di attori in grado, tutti assieme, di contribuire a raggiungere l’obiettivo di una vera parità di genere nel nostro contesto territoriale”. Si vuole cioè creare un network che unirà tutte le realtà coinvolte a qualsiasi titolo; network che sarà formalizzato con la stesura di un protocollo di rete dove confluiranno sia le progettualità sviluppate da “Una stanza tutta per sé”, sia quelle degli altri enti capofila che in provincia stanno sviluppando il progetto PARI: Cesar-Confartigianato, Niuko-Confindustria, For Action.
Una notizia importante, questa, perché, come ha spiegato Sara Patrizi, la Regione farà riferimento proprio a questa rete per le iniziative future in materia di parità di genere: “Esserci, dunque – ha sottolineato – è un’opportunità”.
Caterina Doni, dal canto suo, ha fatto il punto sulle varie linee d’azione del progetto “Una stanza tutta per sé” e ha chiamato all’azione i partner di rete: “Il progetto prevede circa 2 mila ore di formazione sul tema, tra utenza occupata, disoccupata e mondo della scuola. Abbiamo superato un quarto del monte ore erogabile, coinvolgendo circa 600 destinatari, ma entro fine anno dobbiamo concludere il progetto dunque la mia è una chiamata all’azione per contribuire anche voi al raggiungimento degli obiettivi, in particolare sull’utenza disoccupata e su quella occupata”.
Tante, in questo senso, le idee emerse e i partner che hanno assicurato il loro impegno nei propri ambiti di operatività, o mettendo in rete le proprie conoscenze, sollecitando una sinergia più forte con altri progetti (ad esempio gli sportelli donna dei Comuni), o invitando a presentare “Una stanza tutta per sé” in momenti istituzionali (come alla prossima Consulta di genere, grazie all’invito del vicesindaco di Vicenza Isabella Sala).
Tutti hanno colto, dunque, l’importanza di contribuire, perché l’obiettivo è ambizioso ma raggiungibile. E soprattutto apre nuovi scenari, come ha spiegato anche Jacopo Massaro della società Novia, intervenuto all’incontro per aggiungere un tassello cruciale sul futuro di queste progettualità. “Con tutti e 4 i progetti PARI operativi nel Vicentino, che già nascono in un’ottica di sinergie reciproca, caso unico nel Veneto – ha spiegato – andremo a definire, proprio coinvolgendo chi aderirà al protocollo di rete, delle schede progettuali che la Regione potrà inserire tra gli obiettivi d’azione delle IPA, le Intese Programmatiche d’Area tra enti pubblici, associazioni di categoria e altri stakeholder”. Nella sostanza, queste schede progetto saranno utili per mettere in campo le azioni sulla parità di genere da attuate nei prossimi anni, intercettando i bisogni del territorio. “In questo modo – ha evidenziato Massaro – passeremo da una dimensione attuativa del progetto ad una generativa nella programmazione regionale del futuro, intercettando anche le risorse finanziarie europee a questo scopo”.
Insomma, “Una stanza tutta per sé” e gli altri progetti PARI si stanno rivelando un volano importante per agire sulla parità di genere, perché attraverso la formazione stanno creando una consapevolezza essenziale sulla quale si andranno ad innestare molte altre azioni in grado di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 su questi temi.